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ARTE DELLA SABBIA

Un tavolo luminoso o retroilluminato funge da base di lavoro, la sabbia e' lo strumento che le mani usano per disegnare creando luce ed ombra.

le figure sono riprese da una telecamera posta sopra il tavolo e le immagini vengono proiettate su un maxischermo.

Mi piace ricordare che questa arte abbia origini lontane che risalgano addirittura agli sciamani che creavano, come base effimera, una base di sabbia appiattita e resa liscia, trascinando su di essa un’asse. A questo punto attingevano a diverse polveri, sabbie e pigmenti, racchiudendo ogni polvere in un pugno e lasciando poi scivolare, per caduta simile a quella della sabbia in una clessidra, sul preparato di sabbia chiara. 

Successivamente il pittore statunitense Jackson Pollock ispiratosi ai nativi americani  riprese questa tecnica per la prima volta nel 1949 per creare alcune delle sue opere.

I primi ad utilizzare la Sand art furono gli svizzeri  Ernest e Gisèle Ansorge adoperando su una lavagna luminosa la polvere nera di quarzo per le loro animazioni.

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